Il piccolo Battista venne a sapere dal padre che i bambini, più minuti, venivano calati nei cunicoli più stretti e imparavano, fin dai primi anni di vita, il nero lavoro dei padri. Apprese che nel forno fusorio di Tavernole il ferro scavato dalle miniere veniva trasformato in ghisa in un ciclo che Francesco Glisenti aveva reso completo. L’industriale valtrumplino lo aveva acquistato nel 1874 proprio per completare il ciclo di lavorazione del ferro che veniva estratto nella miniera che portava il nome del figlio Alfredo. Continue Reading
La nascita del figlio di Giorgio Montini e l’inizio dei lavori
Il piccolo nacque nella tarda sera della domenica del 26 settembre 1897 mancavano pochi minuti alle ventidue. Il sole era entrato da pochi giorni nel cerchio zodiacale della Bilancia. Continue Reading
La vita di Giorgio Montini
Giorgio Montini conosceva bene la valle del Mella. Ogni estate si trasferiva con la famiglia dalla casa di via Grazie di Brescia in quella di Concesio. Nella grande casa di campagna, un tempo proprietà dei conti di Lodrone, trovava ad accoglierlo la madre, Francesca Buffali. Continue Reading
Realizzazione dell’opera affidata a Giorgio Montini
Brescia affidò a Giorgio Montini l’ onere di cimentarsi nell’ ardua impresa. Il giovane avvocato era una delle personalità di spicco fra i cattolici bresciani: dal 1881 era il direttore del Cittadino di Brescia, il quotidiano che teneva testa alla Provincia di Brescia, portavoce delle idee liberali che avevano in Giuseppe Zanardelli un intelligente sostenitore. Continue Reading
Fine Ottocento
Alla fine dell’Ottocento lo strano fervore che corre fra i popoli al concludersi di ogni secolo spinse i cattolici ad elevare un monumento a Cristo Redentore su diciannove vette delle montagne dell’Italia. Diciannove erano i secoli trascorsi sotto la fede in Cristo, di essi doveva restare un segno su tutta la penisola, si diceva fra i più ferventi cattolici. L’idea di Filippo Cancani Montani conquistò l’Italia clericale e dalle Alpi agli Appennini fino alle Madonie corse un tale entusiasmo che qualcuno pensò di farli diventare venti, per comprendere anche il secolo ventesimo che stava per arrivare. La Gioventù Cattolica italiana costituì il comitato internazionale, il conte Giovanni Acquaderni ne fu l’anima.